Vorrei aprire con una riflessione …
La vita è un caos. Un funambolico succedersi di eventi senza senso apparente. Ed è proprio quest’aspetto che ce la rende affascinante: in questo movimento caotico, nel modo in cui ognuno di noi inventa la propria vita, nella continua ricerca di esperienze, sogni, viaggi per infiniti mondi ed infiniti linguaggi. Come la musica.
La musica è capace di abbattere le barriere e farci vivere innumerevoli realtà parallele. In una musica ci spogliamo di noi per vestire un altro. Liberi di spaziare e di immergerci in mille culture diverse alla ricerca del filo conduttore che lega le nostre vite.
Stasera ci immergeremo nel mediterraneo e nuoteremo portati dalle note fino a Luanda, consapevoli di poter unire due città che nel mare hanno la loro ragione di esistere. Il mare può avvicinare Taranto e Luanda, separate sulle sponde di continenti diversi, unite dall’essere accoglienti porti per qualsiasi navigante. E dove se non nel Castello Aragonese di Taranto, testimone di epoche e contaminazioni successive, può realizzarsi l’unione di queste culture con le loro moltitudini di popoli, etnie, colori, profumi?
Due realtà, quella angolana e quelle italiana, accomunate dal desiderio di riscatto da un passato travagliato e della ricerca di un presente nuovo da vivere nella scoperta dell’altro.
Vorrei ringraziare la Marina Militare che ha reso possibile questo evento in questa cornice meravigliosa. Vorrei ringraziare l’ammiraglio Vitiello ed il suo staff.
Ringrazio poi il Comune di Taranto che ha voluto supportare quest’iniziativa con il suo patrocinio. Ringrazio il Vicesindaco Fabrizio Manzulli.
Ringrazio la collaborazione di due realtà locali e originali: la Casa Tropicale di Paula Magalhaes per l’allestimento e il club di Stazione 37.
Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo evento e che hanno lavorato dietro le quinte.
Protagonista di questa sera è una musicista, cantautrice, produttrice musicale angolana: Aline Frazão. Considerata “uno dei nomi più importanti della nuova musica portoghese e angolana”. Valutata dalla critica specializzata europea “tra gli artisti più genuinamente intensi e originali”. In tournée in paesi come Kenya, Capo Verde, Etiopia, Tanzania, Brasile, Germania, Portogallo, Norvegia, Svizzera e Austria, attualmente risiede a Berlino. Accompagnata dalla sua band composta da Diogo Duque alla tromba, Priscila Azevedo al pianoforte e tastiera, Marcelo Araújo alla batteria e Mayo al basso ci farà viaggiare per la sua di Angola.
L’invito è all’ascolto.
Ascoltare è qualcosa che va oltre il sentire. Ascoltare vuol dire impossessarsi del ritmo, del tono, del suono. Vi accorgerete che ognuno dei pezzi che compone questo concerto avrà suoni, ritmi e arrangiamenti propri. Se così non fosse, non ci allontaneremmo dalla nostra casa, dalla nostra stessa lingua. Senza il riconoscimento del linguaggio dell’altro e del ritmo con cui la vita si racconta al cambiare della geografia, saremmo condannati a scrivere e a raccontare solo di noi stessi e del nostro piccolo mondo linguistico.